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Cos’è il tartaro e come eliminarlo

Se vedete ad occhio nudo una sostanza giallognola sui denti e in particolare nella zona interna dei denti incisivi centrali inferiori, vuol dire che dovete contattare il vostro Dentista o la vostra Igienista, perché avete un accumulo eccessivo di tartaro, sostanza tossica che non solo provoca danni ai denti, alle gengive e al parodonto, ma anche agli altri organi e parti del vostro corpo.

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Scoprite che cosʼè e come si deve eliminare il tartaro.

Che cos’è?

Il tartaro è la cristallizzazione della placca, processo chimico che avviene tra i batteri della placca e la saliva. Spieghiamo meglio che cosa si intende per processo chimico.

Dopo aver mangiato, i residui di cibo sono attaccati dai batteri presenti in bocca (nel cavo orale ci sono 400 tipi di batteri che costituiscono la cosiddetta flora batterica orale), formando la placca, sostanza gelatinosa che si genera continuamente sulla superficie dei denti. Se entro 12 ore non viene rimossa, questa sostanza a contatto con la saliva si solidifica formando il tartaro, difficile da rimuovere con il semplice spazzolino. La combinazione tra la placca, agglomerato di batteri, e la saliva, contenente calcio e fosfati, genera il tartaro.

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Questo si deposita sia sulle superfici dentali, sia lungo il solco gengivale, sia nelle zone sottogengivali. Se i depositi sono abbondanti, si possono vedere ad occhio nudo e si presentano come una sostanza difficile da rimuovere di colore giallognola o tendente al grigio (il colore dipende dalle sostanze con cui viene a contatto).

Cause

La causa della formazione del tartaro è lʼaccumulo della placca che non viene rimossa entro 12 ore. È necessario lavare i denti almeno due volte al giorno, spazzolarli per due minuti e passare il filo interdentale e/o lo scovolino per rimuovere la placca in tutti i lati dei denti. La rimozione avviene attraverso i movimenti meccanici eseguiti dal solco gengivale verso lʼesterno.

La prima causa della formazione del tartaro è la non corretta esecuzione dellʼigiene orale domiciliare. Altri fattori, però, entrano in gioco come:

  • Fumo: le sigarette distruggono le cellule dei tessuti orali.
  • Stress: diminuisce le difese immunitarie.
  • Gravidanza e Pubertà: gli sbalzi ormonali provocano unʼalterazione del pH della saliva.
  • Terapie farmacologiche: antidepressivi, antiipertensivi.
  • Predisposizione genetica: ogni persona ha una composizione chimica e un pH diverso della saliva e alcune possono essere più predisposte alla formazione del tartaro rispetto ad altre.
  • Diabete.
  • Malattie sistemiche.

Conseguenze

Un accumulo eccessivo di tartaro oltre ad essere antiestetico, provoca anche gravi problemi di salute al cavo orale e al resto del corpo, come è stato dimostrato recentemente da alcune ricerche nel settore. I batteri presenti nel tartaro producono tossine che provocano il danneggiamento dei tessuti del dente e la reazione immunitaria del corpo, causando gengive gonfie, doloranti, sanguinanti e formazione di ascessi dentali (accumuli di pus). Quando si manifestano questi sintomi, se non sono curati per tempo, provocano un danneggiamento irreversibile dellʼosso alveolare, del legamento parodontale, del cemento radicolare e della gengiva, portando alla mobilità e alla perdita del dente stesso.

Le principali conseguenze del tartaro sono:

Gengivite

La gengivite è lʼinfiammazione delle gengive, causata dallʼaccumulo della placca. Se non è curata si estende ai tessuti del parodonto, degenerando in parodontite. Si manifesta con gengive arrossate, sanguinanti e nei casi più gravi gonfie e doloranti. Bisogna rivolgersi ad un Dentista, se i sintomi persistono nel tempo, per verificare la causa del problema e risolverlo con:

  • La rimozione della placca;
  • La spiegazione delle tecniche di igiene orale;
  • La somministrazione di un collutorio a base di clorexidina.

Mal di denti

Può essere causato da diversi motivi. La correlazione tra mal di denti e tartaro sta nel processo di degenerazione dellʼaccumulo dei batteri patogeni che provocano infiammazioni e infezioni nei tessuti parodontali, causando la formazione di ascessi, che si manifestano con pus, gonfiore e mal di denti.

Parodontite (Piorrea)

Lʼaccumulo del tartaro è la causa principale della parodontite, poiché la sua sedimentazione sulla superficie dentale e sul solco gengivale provoca lʼirritazione, il distaccamento della gengiva e la formazione di tasche gengivali, in cui si accumula il tartaro. Questʼeccesso di batteri causa l’infiammazione cronica dei tessuti parodontali e nei casi più gravi la perdita del dente stesso.

parodontite

Carie

Il tartaro è un accumulo di batteri patogeni che nel tempo deteriorano lo smalto del dente, causando lʼesposizione dentinale e la formazione di carie. La carie è una malattia irreversibile che danneggia i tessuti del dente in modo permanente e solo un intervento odontoiatrico può ripristinare la morfologia e la funzione del dente.

Eliminare il tartaro

Può essere eliminato solo con una detartrasi effettuata dal Dentista o dallʼIgienista. La pulizia dei denti a casa permette di ridurre la formazione della placca e di mantenere lo stato di salute, dopo essersi sottoposti ad unʼigiene orale professionale.

Detartrasi

È la procedura odontoiatrica eseguita manualmente con lʼaiuto della curette o con strumenti ad ultrasuoni. È utilizzato uno strumento piuttosto che un altro in base alla discrezione del Dentista o dellʼIgienista, dal livello di tartaro e dallo stato di salute delle gengive.

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È importante che il tartaro sia rimosso sulle superfici dentali, lungo i solchi gengivali e nelle tasche gengivali, se sono presenti. Deve essere eseguita ogni 6 mesi nelle persone che non presentano patologie e hanno un buon livello di igiene orale; ogni 3-4 mesi nelle persone affette da gengivite, parodontite o nei soggetti cariorecettivi.

Rimedi naturali

Il tartaro è una sostanza molto dura che non si riesce a rimuovere con il solo spazzolamento o con prodotti naturali. Inoltre, è sempre sconsigliato utilizzare rimedi casalinghi perché si possono sbagliare le dosi e non si possono prevedere gli effetti collaterali dei prodotti. È fortemente sconsigliato utilizzare lʼacqua ossigenata o il bicarbonato di sodio per eliminare il tartaro perché possono irritare le gengive, in quanto corrosivi.

I rimedi veramente efficaci sono:

  • Lo spazzolamento dei denti 2 volte al giorno per 2 minuti, eseguendo dei movimenti decisi dal solco gengivale verso lʼesterno.
  • Lʼutilizzo del filo interdentale e/o dello scovolino una volta la giorno, per pulire gli spazi interprossimali.
  • Rivolgersi al proprio dentista per effettuare una detartrasi almeno ogni 6 mesi.
  • Mangiare frutta e verdura ed evitare cibi acidi e grassi.

Tartaro sottogengivale

Lʼeccessivo accumulo del tartaro sulle superfici dentali con il tempo spinge e infiamma la gengiva che si restringe, permettendo ai batteri di entrare nelle zone sottogengivali. Il tartaro che si deposita sullo smalto lo deteriora e provoca la formazione di carie; mentre nelle zone sottogengivali, oltre ad infiammare i tessuti, li danneggia in modo permanente.

È molto importante che i pazienti che presentano tasche gengivali si sottopongano a detartrasi ogni 3 mesi, per rimuovere il tartaro ed evitare il danneggiamento dei tessuti.

Pulizia dei denti

La pulizia dei denti è il vero rimedio per evitare la formazione della placca e di conseguenza del tartaro. Le regole per evitare e limitare la sua formazione sono quattro:

  1. Pulire i denti due volte al giorno.
  2. Spazzolare i denti per 2 minuti.
  3. Effettuare piccoli movimenti dal solco gengivale verso lʼesterno, tenendo lo spazzolino inclinato di 45°.
  4. Pulire gli spazi interprossimali con il filo interdentale e/o lo scovolino.

spazzolamento-denti  tartaro-filo interdentale  tartaro-scovolino

Se si eseguono queste 4 regole quotidianamente, si risparmiano tempo, denaro e soprattutto si guadagna in salute. Il tartaro e le infezioni gengivali possono provocare infarto, ictus e altri problemi cardiocircolatori.