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Suggerimenti, consigli e regole per prevenire e curare le carie

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Carie

La carie si può definire una malattia degenerativa dei tessuti duri del dente, che deve essere curata dal Dentista. Il rischio di sviluppare nuove lesioni cariose persiste se non si interviene sulle cause della malattia, che si sviluppa attraverso una complessa interazione nel tempo tra i batteri, i carboidrati e la saliva.

La causa principale è l’aumento di batteri cariogeni (Streptococchi e Lactobacilli) all’interno del cavo orale, che si depositano sulle superfici dentali e determinano un disequilibrio. Ogni individuo che ha almeno un dente è soggetto a carie; il rischio individuale di sviluppare lesioni cariose deve essere valutato attraverso:

  • L’esperienza di carie: l’insorgere di una carie può rappresentare un fattore di rischio, poiché, essendo una malattia infettiva, possono essere contaminati gli altri denti e, se non si interviene sulle cause della malattia, si possono sviluppare nel tempo altre lesioni.
  • Le abitudini alimentari: l’assunzione di bevande e cibi contenenti carboidrati (dolciumi, bibite, biscotti, torte, succhi di frutta, snack confezionati), superiore alle 4 volte al giorno fuori dai pasti, porta ad un aumento del rischio di carie dentali.
  • L’igiene orale: se non vengono puliti i denti almeno due volte al giorno, aumenta la formazione della placca, che degenera in tartaro, esponendo maggiormente i denti ad un attacco da parte dei batteri cariogeni.
  • La fluoroprofilassi: un’insufficiente somministrazione di fluoro può esporre maggiormente la superficie dentale agli attacchi dei batteri.
  • Lo stato di salute generale dell’individuo: i trattamenti ortodontici, le disabilità e le patologie sistemiche possono favorire la formazione di carie a causa della difficoltà nel mantenere un adeguato livello di igiene orale e dell’assunzione di alcuni tipi di farmaci (analgesici, diuretici, mucolitici, narcotici, antiemetici…).

In base a questi fattori si possono distinguere tre tipi di soggetti:

  • a basso rischio,
  • a medio rischio,
  • ad alto rischio.

TABELLA DI RISCHIO

RISCHIO ESPERIENZA DI CARIE ABITUDINI ALIMENTARI IGIENE ORALE FLUOROPROFILASSI STATO DI SALUTE GENERALE
Basso  – Nessunao

– 1 carie ma curata in tempo

 Alto consumo di frutta, verdura, proteine  – 3 volte al giorno con spazzolino e dentifricio- Uso dello scovolino e filo interdentale

– Visite di controllo ogni 6 mesi dal dentista

Uso di dentifrici e gel a base di fluoro Nessuna patologia
Medio Formazione di una carie

Consumo non elevato di carboidrati, dolci, snack confezionati

2 volte al giorno Uso di dentifrici a base di fluoro Nessuna patologia
Alto Formazione di più carie Consumo 5 volte al giorno di carboidrati, dolci, snack confezionati 1 volta al giorno solo con spazzolino e dentifricio Uso di nessun prodotto a base di fluoro – Trattamenti ortodontici- Disabilità

– Patologie sistemiche

Tartaro

È una trasformazione della placca batterica in una sostanza dura e giallognola, che si calcifica nel tempo a contatto con la saliva. Si può formare sulle superfici dentali e nelle zone sottogengivali. È una sostanza tossica che deteriora lo smalto del dente e provoca il restringimento delle gengive, causando l’esposizione dentinale e la formazione di carie.

Il tartaro può essere rimosso dal Dentista solo attraverso una detartrasi effettuata con appositi strumenti manuali ed elettrici. Se non si effettua l’igiene orale professionale almeno ogni 6 mesi l’accumulo di placca può provocare:

  • infiammazioni gengivali,
  • carie,
  • parodontiti,
  • perdita del dente.

Tipi di carie

tipi-di-carie

Si possono formare diversi tipi di carie che si distinguono in base a:

  • Profondità:
    • 1° grado: la carie ha attaccato solo lo smalto del dente ed a livello superficiale.
    • 2° grado: il dente è stato lesionato fino alla dentina, passando oltre lo smalto.
    • 3° grado: il processo cariogeno si è spinto fino alla polpa dentale, causandone l’infiammazione e la necrosi dei tessuti.
    • 4° grado: la carie ha coinvolto non solo il dente (smalto, dentina e polpa), ma anche i tessuti parodontali. È la carie più grave che rientra nelle malattie periapicali (patologie infiammatorie dell’osso alveolare e del legamento parodontale).
  • Tipo di lesione:
    • Acuta: la progressione della carie avviene in sei mesi.
    • Cronica: il processo si completa nell’arco di un paio d’anni.
    • Secca: il processo infettivo della carie si blocca e non vengono attaccati gli altri tessuti, ma potrebbe riprendere la sua azione cariogena in qualsiasi momento.
    • Recidivante: è la formazione di una carie in un dente precedentemente otturato. Può comparire al di sopra o al margine dell’otturazione.
  • Localizzazione:
    • Coronale: la formazione della carie avviene sulla corona del dente, solitamente interessa i denti posteriori che presentano solchi profondi.
    • Radicolare: in seguito ad un restringimento della gengiva si possono formare le carie sulla radice, punto molto delicato del dente che non è rivestito dallo smalto e dalla dentina.

Sintomi

La carie è una malattia silente, nel momento in cui si avverte dolore o fastidio è già in uno stato avanzato. È molto importante effettuare visite di controllo periodiche dal dentista, almeno ogni 6 mesi, per verificare la presenza di carie superficiali, che richiedono piccole otturazioni.

I sintomi variano in base alla gravità e alla profondità:

GRAVITÀ DELLA CARIE SINTOMO
 1° GRADO: a livello superficiale  Nessun sintomo, anche se il dente è già malato
 2° GRADO: a livello dentinale – Sensibilità agli sbalzi di temperatura e ai cibi zuccherati
– Cambiamento del colore dello smalto e formazione di solchi scuri
 3° GRADO: ha attaccato fino al livello della polpa Mal di denti
– Alito cattivo
– Sensibilità agli sbalzi di temperatura, cibi zuccherati
– Possibile formazione di ascessi
 4° GRADO: è progredita fino al livello della radice – Infiammazione della polpa
– Formazione di ascessi
– Cisti
– Granuloma
– Gengiviti
– Gangrena pulpare
– Piorrea

Cura

La carie è una malattia irreversibile, che deve essere curata dal Dentista, poiché i tessuti del dente non si possono rigenerare. L’intervento odontoiatrico permette di ristabilire lo stato di salute del dente attaccato dalla carie, ripristinando la sua morfologia e la sua funzione, e di non alterare lo stato di benessere dell’intera bocca. La cura varia in base alla profondità: più la carie è avanzata in profondità più è necessario un intervento invasivo.

Otturazione

In presenza di una carie superficiale (1° grado) o di lieve profondità (2° grado) è possibile curare il dente con un’otturazione, tecnica che permette di riempire la cavità formata dai batteri con materiale composito, dopo aver rimosso i tessuti duri malati.
È una tecnica restaurativa non invasiva che permette di preservare nel tempo il dente.

Devitalizzazione

È un intervento odontoiatrico, eseguito in presenza di una carie di 3° grado, in cui la polpa dentale è stata attaccata dai batteri cariogeni, compromettendo la salute del dente stesso. In questi casi non può essere eseguita un’otturazione, ma è necessario asportare tutti i tessuti necrotizzati (smalto, dentina, nervi, polpa dentale).

Con quest’operazione si evita la rimozione del dente, che, però, subisce un processo di vetrificazione, diventando più duro e fragile.
La devitalizzazione viene eseguita sotto anestesia locale, affinché il paziente non possa avvertire dolore. Per un breve periodo si può percepire fastidio e avere maggiore sensibilità agli sbalzi termici.

Quest’operazione prevede tre fasi:

  • Rimozione della polpa dentale e dei nervi necrotizzati.
  • Riempimento del dente con amalgama a base di idrossido di calcio, per chiudere i canali ed evitare future infiammazioni e la formazione di granulomi.
  • Ricostruzione del dente con resine composite o con l’inserimento di una capsula. La scelta dipende dalla porzione di dente che il Dentista ha dovuto eliminare. Se la porzione restante del dente è ridotta, è necessario inserire un perno di ancoraggio per garantire la stabilità durante la masticazione.

La percentuale di riuscita è molto elevata grazie ai protocolli consolidati e ai materiali innovativi, che garantiscono un’elevata adesione e hanno caratteristiche sempre più simili ai denti naturali.

Dopo che un dente è stato devitalizzato, è consigliato effettuare una panoramica per verificare l’eventuale presenza di granuloma.
Pur essendo la devitalizzazione la soluzione più ottimale, è sempre bene effettuare visite di controllo dal dentista, per evitare di arrivare al punto di devitalizzare il dente, poiché non ritornerà più quello di prima.

Come prevenire le carie

La carie è una malattia che si può prevenire grazie ad accorgimenti sulla pulizia dei denti quotidiana e sul proprio stile di vita.
Elenchiamo di seguito le regole più importanti da seguire:

  1. Effettuare un’igiene orale quotidiana almeno 2 volte al giorno.
  2. Insegnare ai bambini le corrette tecniche per la pulizia dei denti.
  3. Sottoporsi ad un’igiene dentale professionale ogni 3/6 mesi.
  4. Seguire un’alimentazione corretta.
  5. Utilizzare gel e dentifrici a base di fluoro.
  6. Sigillare i solchi dei molari se molto profondi.
  7. Smettere di fumare.