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Impronta dentale: 4 consigli per evitare i conati di vomito

Alcuni interventi odontoiatrici richiedono da parte del Dentista un calco delle arcate dentali del paziente per inviarlo all’odontotecnico sul quale progetta il manufatto protesico necessario (corona, ponte, intarsio, faccette e dentiera), oppure all’ortodontista per l’intervento ortodontico (apparecchio fisso o mobile), che sarà inserito in modo definitivo in bocca. L’impronta dentale può essere eseguita con la tecnica tradizionale o con lo scanner intraorale, che genera un modello virtuale in 3D.
E’ un’operazione che in molte persone genera stress, poichè il cucchiaio che viene inserito in bocca provoca la sensazione di soffocamento e conati di vomito. Molto spesso è la causa per cui si ha paura del Dentista.
Ecco alcuni consigli per evitare questo problema.

Che cos’è e a che cosa serve

L’impronta dentale è il calco fedele delle arcate del paziente, con il quale viene realizzato un modello in gesso, nel caso della tecnica tradizionale, o si ottiene un’immagine in 3D nel caso venga presa in modo digitale.
E’ uno strumento di progettazione per l’odontotecnico, sul quale modella l’intervento protesico, permettendogli di studiare il caso considerando l’intero stato della bocca del paziente.

Come si esegue

I materiali e le tecniche di acquisizione dell’impronta dentale sono diversi e si possono classificare in due categorie:

  • Metodo Tradizionale: prevede l’utilizzo di un cucchiaio da impronta al cui interno è inserito un materiale morbido (alginato, silicone), che indurendosi crea il calco in negativo della bocca. Il Dentista inserisce la pasta morbida (alginato o silicone) in un cucchiaio a forma di arcata, nel quale fa affondare i denti del paziente. In base al materiale utilizzato bisogna aspettare da 1 a 8 minuti, fino a quando la pasta non si sarà indurita.
  • Metodo Digitale: si utilizza lo scanner intra orale che attraverso un sistema ottico legge i tessuti orali e li trasforma in dati digitali, ottenendo un’immagine 3D dell’arcata dentale completa o della sezione interessata. Lo scanner intra orale si presenta come un manipolo alla cui estremità è posto un lettore ottico che permette di rilevare i tessuti. Il Dentista fa scorrere lo scanner sulla porzione di arcata interessata, il quale genera un’immagine virtuale sul monitor di un computer, permettendo al paziente di vedere quello che viene eseguito e al professionista di verificare in diretta l’esattezza del modello. L’acquisizione varia dalla porzione di denti da scansionare, ma dura al massimo un paio di minuti. (per apprfondimenti Impronta dentale digitale)

Come evitare i conati di vomito

Durante la presa dell’impronta dentale tradizionale alcuni pazienti possono avere la sensazione di soffocare o avere i conati di vomito. Questo è dovuto ad una particolare sensibilità che alcuni pazienti possiedono, quando il cucchiaio da impronta o piccole quantità di materiale da improtna ne fuoriescono andando a stimolare le aree posteriori della bocca.

Per evitare questi disturbi si consiglia di:

  1. Esporre il proprio problema al Dentista, il quale ha la competenza, l’esperienza e gli strumenti necessari per ottimizzare la presa dell’impronta nel modo più confortevole possibile, pur garantendo lo standard di precisione necessari.
  2. Respirare lentamente con il naso.
  3. Non tenere la testa troppo indietro.
  4. Effettuare dei movimenti con le gambe, per distrarsi e non pensare a quello che sta accadendo.

Questi disturbi sono eliminati sviluppando l’impronta attraverso lo scanner intraorale.

Impronta dentale digitale

L’impronta dentale digitale è un’immagine in 3D della propria bocca, che viene rilevata tramite uno scanner intra orale, il quale trasforma i tessuti orali in informazioni digitali, generando un modello virtuale sul quale l’odontotecnico effettua la modellazione.
Lo scanner intra orale permette di:

  • Prendere l’impronta solo nelle zone in cui sono presenti i denti evitando le aree di sensibilità del paziente che possono generare la sensazione di nausea, conati e soffocamento.
  • Acquisire dati in pochi secondi, non creando traumi ai pazienti (tempo di acquisizione del singolo fotogramma 1/100 secondo).
  • Non avere i contati di vomito, perchè il manipolo ha una testa di circa 1 cm di diametro.