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Dentifricio sbiancante: sbianca davvero i denti?

La crescente esigenza da parte delle persone di avere denti bianchi ha portato le principali aziende produttrici di dentifrici a realizzare prodotti che migliorano la cromaticità dei denti, sfruttando sostanze abrasive. È più corretto, però, definirli prodotti che favoriscono la rimozione delle macchie sulle superfici dentali piuttosto lo sbiancamento vero e proprio, che, invece, prevede la decolorazione della dentina da parte di un Dentista.

Le persone che sono incuriosite da questi prodotti devono essere consapevoli che il colore dei denti potrebbe migliorare leggermente e che, avendo un indice di abrasività elevato, devono essere usati per brevi periodi.

Se si fuma, si beve alcol e si mangiano alimenti ad alta pigmentazione, l’efficacia dei dentifrici sbiancanti è pari a zero. Se si vogliono denti bianchi come segno di salute orale, la soluzione non è il dentifricio sbiancante, ma la pulizia dei denti quotidiana, le visite di controllo dal Dentista, la cura delle patologie orali (carie, gengive infiammate, parodontite) e lo sbiancamento professionale.

Caratteristiche

I dentifrici sbiancanti agiscono meccanicamente sulla superficie dentale, ossia lo smalto, ma non modificano la dentina, lo strato sottostante che dona la colorazione del dente, poiché sfruttano l’azione abrasiva dei sali presenti all’interno della pasta per rimuovere le macchie dei denti. Per legge i prodotti presenti nei supermercati e nelle profumerie non possono contenere una percentuale superiore al 0,1% di perossido d’idrogeno, sostanza utilizzata ad alte concentrazioni in ambito professionale per effettuare lo sbiancamento dei denti.

Le sostanze abrasive sono solitamente il silice, il fosfato di sodio e l’allumina, che, non essendo solubili all’interno della formulazione del dentifricio, svolgono l’azione scrub sui denti. Sono presenti sul mercato dentifrici che svolgono la loro funzione smacchiante attraverso gli estratti dei licheni, che hanno proprietà battericide e sfavoriscono l’adesione della placca.

I dentifrici sbiancanti presentano un indice di abrasività più elevato rispetto a quelli utilizzati quotidianamente. Bisogna adoperarli per brevi periodi, per evitare di rovinare lo smalto e di rendere i denti sensibili e più soggetti agli attacchi dei batteri cariogeni. L’utilizzo di questi dentifrici è fortemente sconsigliato nei soggetti cariorecettivi, che soffrono di ipersensibilità dentinale, di gengive infiammate e di parodontite.

Prima di acquistare e utilizzare qualsiasi prodotto sbiancante è molto importante rivolgersi ad un Dentista per effettuare una visita di controllo.

Miglior dentifricio

Quelli presenti in commercio si distinguono per:

  • Agenti smacchianti: silice, fosfato di sodio, allumina, estratti di licheni.
  • Indice di abrasività.

Se si vuole provare l’efficacia di questi dentifrici, perché incuriositi dalle pubblicità e dagli slogan, è consigliato acquistare prodotti con un indice di abrasività non troppo elevato, per evitare di rovinare lo smalto. Se, invece, l’esigenza è di avere denti bianchi come le Star, bisogna rivolgersi ad un Dentista per effettuare lo sbiancamento professionale.

Non abrasivo?

La risposta è no. I dentifrici sbiancanti sono altamente abrasivi, perché sfruttano l’azione abrasiva delle sostanze presenti nella composizione della pasta. Per questo motivo, è consigliato un utilizzo per massimo due settimane e alternato con un dentifricio normale.

In farmacia

In farmacia sono presenti i dentifrici sbiancanti delle principali marche oltre alle mascherine, alle strisce e alle penne sbiancanti, che possono essere utilizzate per il mantenimento domiciliare dello sbiancamento professionale. Approfondisci l’argomento sbiancamento dei denti a casa cliccando sul link.